12 febbraio, 2008

La carne è debole

Mediaworld è il male. Ho maturato la certezza che esista un addetto che viene pagato per controllare quando la mia macchina varchi la sbarra del parcheggio. Contemporaneamente una taskforce di allestitori veterani prende tutte le cazzate su DVD presenti in magazzino e le mette in bella vista. Al mio ingresso la trappola è già scattata. Uscirò dal punto vendita con un film inutile ed orribile.
Questa volta è toccato a "La terra dei morti viventi" di G. Romero. Lasciamo perdere la critica della società, lasciamo perdere i capitoli precedenti, lasciamo perdere l'ondata emotiva del sano film "de paura". È mai possibile che 'sti zombie lenti, rumorosi, goffi e privi di cervello riescano sempre a spuntare dal lato cieco dell'inquadratura per mangiarsi uno dei co-protagonisti?Vent'anni fa il trucco funzionava alla grande (forse) ma adesso il giocattolo si è proprio rotto. Non è una questione di logica: è ovvio che la fizionalità cinematografica ha una coerenza interna che non corrisponde alla logica del mondo "reale". È proprio l'artificio in sé ad essere arruginito.

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