12 ottobre, 2008

Marmotte che incartano la cioccolata.

Su Libero.it si fa riferimento ad una notizia battuta dall'ANSA e riportata con enfasi anche dal TG5 di stasera. Pare che sia in giro un temibile virus per cellulari che permetterebbe ad un terzo d'ascoltare le notre conversazioni. L'ANSA è stringatissima ma abbastanza chiara.
Quello non viene spiegato è che i virus per cellulari possono colpire solo cellulari dotati di un sistema operativo (i cosiddetti "smartphone") e che l'ipotetico virus dovrebbe essere riscritto in base al sistema operativo installato sullo smartphone medesimo (Symbian per i Nokia, Windows mobile per un sacco di produttori, RIM per i blackberry e via di seguito). Si capisce quindi che l'allarme riguarderebbe una fetta molto limitata della vastissima utenza italiana ma la cosa è ancora più paradossale se si pensa che i virus risultano, per il sistema operativo, delle applicazioni a tutti gli effetti e quindi per essere installate hanno bisogno di autorizzazione da parte dell'utente.
Chiunque possieda un cellulare "avanzato" e sia così incauto da lasciare il bluetooth acceso in posti molto trafficati, avrà sicuramente ricevuto dei messaggi istantanei da altri cellulari nei dintorni. Nel momento in cui si aprono questi messaggi viene chiesta conferma per l'esecuzione di un'applicazione. Quello è il virus. La maggior parte di queste carogne sono fastidiosi programmini che mandano MMS a tutta la rubrica, formattano la memoria interna, cancellano l'archivio degl'SMS e altre cosine simpatiche. Il punto chiave è che HO DOVUTO CONFERMARE.
Furbescamente il TG mediaset puntava l'attenzione non sulla diffusione o sulla prevenzione ma sulla possibilità d'essere intercettati paventando anche la possibilità d'essere ascoltati anche a telefono spento.
Vado a capo e lo riscrivo perché bisogna dare alle cose la giusta importanza.
IL TG5 HA DETTO CHE I TELEFONI COLPITI DAL VIRUS POSSONO FUNZIONARE DA MICROFONI AMBIENTALI ANCHE SE SPENTI.
Ecco. Mi sono sfogato.
Non ho idea di chi sia la mente eccelsa che ha sfoderato questa vaccata cosmica ma non ci vuole uno scienziato nucolare (cit.) per capire che se il cellulare è spento il microfono non è alimentato, i programmi non possono "girare" e il telefono non trasmette una cippa di nulla (tranne forse la sua posizione alla cella del gestore d'appartenenza). Ovviamente queste banali considerazioni non hanno bloccato il pistolotto sulla necessità di una legge che protegga la nostra (di tutti, anche e soprattutto di chi è più uguale degl'altri) privacy.
Meraviglioso.